Gli apparecchi acustici sono dispositivi medici altamente tecnologici progettati per essere indossati ogni giorno e per lunghi periodi. Ma quanto dura un apparecchio acustico? La risposta non è univoca: la durata dipende da diversi fattori legati sia al tipo di dispositivo che allo stile di vita dell’utilizzatore.
Durata media di un apparecchio acustico
In media, la vita utile di un apparecchio acustico si aggira tra i 4 e i 6 anni, ma con una corretta manutenzione può arrivare anche a 7 anni o più. La frequenza d’uso, la tipologia di dispositivo e l’ambiente in cui viene utilizzato sono elementi chiave per determinare la sua longevità.
Fattori che incidono sulla durata del dispositivo
1. Tipologia di apparecchio acustico
- Endoauricolari (ITE): inseriti nel condotto uditivo, sono più esposti al cerume e all’umidità. Richiedono una manutenzione accurata.
- Retroauricolari (BTE): posizionati dietro l’orecchio, oggi sono spesso certificati IP68, quindi resistenti ad acqua, polvere e sudore.
- A conduzione ossea: integrati ad esempio nelle astine degli occhiali, trasmettono le vibrazioni sonore direttamente attraverso l’osso. Possono causare fastidi alla cute sensibile e necessitano di attenzione nella gestione dell’umidità.
- Lyric: un caso a parte. È un apparecchio a uso continuativo (extended wear) che si indossa giorno e notte, ma viene sostituito ogni 2-3 mesi.
2. Materiali e certificazioni
I modelli più recenti sono progettati con gusci resistenti e sigillature ermetiche. La certificazione IP68, in particolare, garantisce resistenza all’acqua fino a 1 metro di profondità per 30 minuti, ideale per sportivi o persone con sudorazione abbondante.
3. Manutenzione e cura quotidiana
La manutenzione regolare incide in modo significativo sulla durata. Un apparecchio pulito, asciutto e ben conservato è meno soggetto a guasti o ossidazione delle componenti elettroniche. I punti critici sono:
- sportelli batteria (sui modelli non ricaricabili);
- filtri anti-cerume;
- contatti elettrici esposti all’umidità.
L’importanza della scelta personalizzata
Non esiste un dispositivo “migliore in assoluto”. Ogni orecchio ha esigenze specifiche e anche il cerume può influenzare il corretto funzionamento e la durata dell’apparecchio. Per questo è fondamentale una valutazione audioprotesica professionale, che tenga conto di:
- anatomia del condotto uditivo;
- stile di vita dell’utente;
- priorità (durata, estetica, manutenzione ridotta, ecc.).
Ad esempio, se il fattore estetico è prioritario, si potrebbe preferire un modello invisibile, anche se meno resistente rispetto a un retroauricolare robusto e ricaricabile.
Caso speciale: Lyric, l’apparecchio “usa e sostituisci”
Il Lyric rappresenta un’eccezione nel mondo degli apparecchi acustici. Viene posizionato in profondità nel condotto uditivo da un professionista e può essere indossato 24 ore su 24 per circa 3 mesi, anche durante il sonno o la doccia. Al termine del ciclo, viene sostituito interamente. I vantaggi principali sono:
- zero manutenzione da parte dell’utente;
- assenza di costi di riparazione;
- nessun rischio di perdita del dispositivo.
Apparecchi acustici e normative: cosa sapere
In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale prevede il rinnovo degli apparecchi ogni cinque anni, a patto che quelli in uso siano irrecuperabili o non più convenienti da riparare. Inoltre, la legge stabilisce che i produttori devono garantire pezzi di ricambio per almeno 5 anni dalla fine della produzione del modello.
Conclusione
Allora, quanto dura un apparecchio acustico? In media tra i 4 e i 6 anni, ma con un uso attento e una buona manutenzione può durare anche di più. La scelta del dispositivo giusto – robusto, invisibile, ricaricabile o a uso prolungato come Lyric – deve sempre essere fatta insieme a un audioprotesista, per garantire prestazioni ottimali e massima soddisfazione nel tempo.