Che cos’è l’ipoacusia improvvisa?
Perdere l’udito da un momento all’altro è un’esperienza che lascia spaesati. L’ipoacusia improvvisa si manifesta in poche ore, o al massimo entro tre giorni, con una perdita uditiva significativa (almeno 30 decibel su almeno tre frequenze contigue) che colpisce di solito un solo orecchio, più raramente entrambi, e può presentarsi con sintomi che rendono la vita quotidiana difficile:
• acufeni, percepiti come fischi, ronzii o fruscii;
• sensazione di orecchio tappato, come quando si vola in aereo;
• vertigini o perdita di equilibrio, talvolta accompagnate da nausea e/o vomito.
Molti descrivono la sensazione come entrare in un mondo ovattato, dove i suoni arrivano attutiti e le conversazioni diventano faticose.
Sintomi più comuni: dall’acufene alla perdita di equilibrio
Ogni caso è diverso, ma alcuni segnali tornano spesso: un ronzio improvviso, la sensazione che l’orecchio “si chiuda” all’improvviso, un calo drastico della chiarezza sonora. Questi sintomi non vanno mai ignorati: anche se all’inizio sembrano passeggeri, possono indicare una condizione medica che richiede attenzione immediata.
Le possibili cause dell’ipoacusia improvvisa
Nella maggior parte dei casi la causa rimane sconosciuta, e si parla infatti di ipoacusia improvvisa idiopatica. Tuttavia, esistono fattori che possono contribuire:
• infezioni virali, che colpiscono l’orecchio interno;
• problemi circolatori, con riduzione del flusso sanguigno all’orecchio;
• traumi cranici o barotraumi, ad esempio durante immersioni o voli;
• farmaci ototossici, che possono danneggiare l’udito;
• patologie dell’orecchio interno.
In casi molto rari la sordità improvvisa può essere invece collegata a condizioni più serie, come problemi neurologici o la presenza di una massa. Per questo è importante agire tempestivamente ed eseguire tutti gli accertamenti indicati da un otorinolaringoiatra.
Perché i primi giorni sono decisivi
Di fronte a un calo improvviso dell’udito, molti pensano che sia solo un tappo di cerume o che passerà da solo. In realtà, rimandare la visita può ridurre le probabilità di recupero.
Rivolgersi subito a uno specialista aumenta la percentuale di successo delle terapie, perché consente di eseguire esami audiometrici mirati e iniziare la cura più appropriata: prima si agisce, più possibilità ci sono di recuperare l’udito. Anche se, soprattutto per le forme meno gravi, l’ipoacusia improvvisa può regredire spontaneamente nelle successive due settimane.
Udito e cervello
Se poi, trascorso un opportuno periodo di tempo, lo specialista audiologo o otorinolaringoiatra prescrive l’uso di un apparecchio acustico, in genere la prima reazione è anche qui di smarrimento. Spesso, soprattutto nelle forme monolaterali, più comuni, si rimanda la decisione di iniziare ad utilizzare un apparecchio acustico pensando di riuscire ad adattarsi a vivere con un udito asimmetrico.
Purtroppo però, anche se è opportuno valutare caso per caso l’entità dell’handicap, ad esempio utilizzando questionari specifici, oltre al colloquio con l’audioprotesista che deve essere volto a determinare quali obiettivi si vogliono ottenere con l’utilizzo di un apparecchio acustico, attendere troppo tempo non è mai una buona idea. Studi recenti infatti evidenziano una correlazione tra ipoacusia e declino cognitivo, specialmente negli adulti più anziani. (Livingston et al. , 2020) Una spiegazione proposta potrebbe essere la diminuzione dei rapporti sociali conseguente ad una ipoacusia non trattata, che, insieme al maggior sforzo cognitivo necessario per comprendere il parlato, soprattutto in presenza di rumore, genererebbe uno stress mentale che potrebbe accelerare il declino cognitivo (Oxford University, 2023).
Apparecchio acustico o amplificatore d’udito? Differenze essenziali
Gli amplificatori d’udito sono dispositivi generici che aumentano indistintamente tutti i suoni. Non distinguono tra voce e rumore di fondo e, in alcuni casi, possono peggiorare il problema. Sono in genere dispositivi più economici degli apparecchi acustici e per questo a volte vengono presi in considerazione, soprattutto perchè non necessitano di prescrizione medica e si possono acquistare anche online.
Un apparecchio acustico, invece, è uno dispositivo medico applicato da un audioprotesista, su prescrizione dello specialista audiologo o otorinolaringoiatra, viene personalizzato sulle necessità del paziente e adeguato nel tempo per mantenere una adeguatezza nell’efficacia e nell’efficienza. La presa in carico audioprotesica è quindi l’unico percorso che permette a chi affronta una perdita uditiva persistente di utilizzare al meglio la propria capacità uditiva residua.
Il percorso con Comunicare
Chi affronta un’ipoacusia improvvisa descrive i primi giorni come i più duri, pieni di incertezza e timori. Ma testimonia anche che, grazie a un percorso di cura adeguato, è possibile tornare a vivere relazioni, lavoro e momenti di serenità.
Nei centri Comunicare, il metodo INASCOLTO accompagna ogni persona lungo tutte le fasi: dalla valutazione iniziale alla scelta della soluzione acustica, fino al monitoraggio costante. Non si tratta solo di tecnologia, ma di un percorso condiviso che restituisce fiducia e consapevolezza.
FAQ sull’ipoacusia improvvisa
L’ipoacusia improvvisa guarisce da sola?
In alcuni casi il recupero avviene spontaneamente, ma non è prevedibile. Per questo è fondamentale rivolgersi subito a un medico, senza attendere che il problema si risolva da solo.
Quanto tempo ho per intervenire?
Le prime due settimane sono decisive: prima si agisce, maggiori sono le possibilità di recupero. Dopo questo periodo le terapie possono essere meno efficaci.
Ipoacusia improvvisa: è sempre collegata a un tumore?
No. Nella maggior parte dei casi non ha alcun legame con tumori. Solo raramente può essere sintomo di una massa benigna, come il neurinoma dell’acustico.
Perché gli apparecchi acustici costano così tanto?
Perché non sono solo dispositivi elettronici: includono tecnologia avanzata, personalizzazione clinica e assistenza continua.
Come regolare il volume di un apparecchio acustico?
Di solito non serve farlo manualmente: i modelli moderni si adattano automaticamente. In caso di necessità, l’audioprotesista può intervenire sulle impostazioni.
È meglio un apparecchio acustico o un amplificatore d’udito?
L’amplificatore non è una soluzione medica e può creare più danni che benefici. L’apparecchio acustico, invece, è calibrato sulle esigenze individuali e rappresenta la scelta più sicura.
In sintesi
• L’ipoacusia improvvisa è un’urgenza medica.
• Agire subito aumenta le possibilità di recupero.
• Se la perdita persiste, la riabilitazione acustica è la strada più efficace.
• Il supporto di un audioprotesista trasforma lo smarrimento iniziale in fiducia
Risorse utili:
Istituto Superiore di Sanità – Disturbi dell’udito
Livingston, G., Huntley, J., Sommerlad, A., et al. (2020). Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission. The Lancet, 396(10248), 413-446.
“Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford su oltre 82.000 partecipanti ha dimostrato che la difficoltà a sentire le conversazioni parlate è associata a un rischio aumentato fino al 91% di demenza”.